invito_10_maggio_conferenza rigon

Prendendo spunto dai soggetti quasi esclusivamente profani – sia calcografici che pittorici– la conferenza attraversa diacronicamente la produzione del Testa allo scopo di focalizzare la poetica dell’artista improntata soprattutto sull’aspirazione creativa di attingere ad una dimensione superiore in cui il Tempo terreno venga oltrepassato, per essere subordinato e “sottomesso” ad una prospettiva cosmica. I Vizi umani sono i principali ostacoli da affrontare lungo il cammino esistenziale ed artistico di questa ascesa. Ma con il sostegno della filosofia e della “teoria”- improntate ad una rigida disciplina di derivazione stoica- essi possono essere superati mediante il confronto con le Virtù e il loro esercizio, tramite le quali si possono raggiungere mete sempre più alte che trascendono la vita quotidiana. Solo così si raggiungeranno gli agognati traguardi del Parnaso, oltre il quale è possibile intravvere l’Olimpo e l’Eternità. Queste le opportunità che l’arte figurativa offre in un continuo e indefesso perfezionamento della “pratica” esecutiva dell’ opera come inveramento e applicazione di una “teoria” che abbia come viatico insostituibile la filosofia. L’avventura incisoria e pittorica di Testa assume così connotazioni del tutto originali e personali; in essa la componente intellettuale è resa magistralmente da una tecnica sofisticatissima, volta a mettere “in forma” contenuti e soggetti dai significati stratificatissimi, inesauribilmente ricchi di allusioni, evocazioni e rimandi , la componente iconografica dei quali costituirà argomento privilegiato d’esame da parte dell’ Oratore.

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