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Leonardo da Vinci (Vinci 1452 – Amboise 1519)

Studio di panneggio

Punta metallica, biacca su carta preparata in rosa cinabro

257 X 190 mm

Lo Studio di panneggio di Leonardo è considerato tra i disegni più rappresentativi della collezione Corsini e secondo il parere unanime degli studiosi uno dei capolavori della grafica giovanile dell’artista. Realizzato nel primo periodo fiorentino tra gli anni 1473 – 80 il foglio fa pensare, come già detto dalla critica, ad una destinazione pittorica. Per alcuni studiosi, il foglio può essere messo in relazione con la figura dell’Angelo nell’ Annunciazione degli Uffizi; altri lo riferiscono alla predella di uguale soggetto al Louvre.

Il panneggio protagonista del foglio corrisponde ai dettami di Leonardo secondo cui “ i panni che vestono le figure debbono mostrare di essere abitati da esse figure” ,infatti i volumi anatomici nella parte inferiore del foglio emergono da sotto le vesti in tutta la loro solidità corporea.

Nell’impostazione della figura sembrano essere compresenti i due protagonisti della scena dell’Annunciazione: le gambe della figura appaiono riconducibili all’iconografia tradizionale dell’Angelo Annunciante, nell’atto del saluto alla Vergine. Il tronco e le mani della figura sono più prossimi all’iconografia dell’Annunciata. Le mani sono incrociate sul petto, in atto di umile sottomissione alla volontà di Dio, mentre il ventre appare rigonfio, come se l’artista volesse esprimere una gravidanza in atto. Si potrebbe pensare a un riferimento nascosto con la gravidanza di Santa Elisabetta, che nelle parole dell’Angelo è detta al sesto mese, malgrado la sua età avanzata, come esempio miracoloso dell’onnipotenza divina. Il miracolo di Elisabetta vecchia e incinta si rispecchia così in quello della Vergine gravida, e questa ambiguità di significato è propria della poetica di Leonardo.

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