La prima edizione dei Caprichos di Francisco de Goya del fondo Corsini

L’Istituto pubblica on line le schede della prima edizione dei Caprichos di Francisco Goya, ottanta incisioni calcografiche eseguite con le tecniche dell’acquaforte e dell’acquatinta tra il 1796 e il 1798, edita in soli trecento esemplari dallo stesso autore il 6 febbraio 1799 e messa in vendita lo stesso giorno in un negozio di liquori e profumi di calle Desengaño, a Madrid. Sempre in quel giorno Goya si preoccupava di rassicurare il pubblico sul quotidiano El diario de Madrid che le tavole erano opera della sua immaginazione e di pura fantasia, chiamando in causa la libera espressione di un artista. Invece i temi trattati nelle ottanta incisioni si collegano strettamente all’osservazione del reale e alla sua enfatizzazione, che spesso diventa rappresentazione grottesca dei vizi umani. Si spazia dalla satira sociale carica di violenza e sarcasmo, all’eros, fatto di sciocchi pudori e delle leggerezze, sovente ridicole, dell’arte della seduzione, fino alla stregoneria, rappresentata come superstizione contrapposta alla ragione. Due giorni dopo, a causa dello scandalo che suscitarono, il Tribunale dell’Inquisizione proibì la vendita e la diffusione dei Capricci e l’artista poco dopo ritirò le copie dal commercio. Nel 1803 Goya fu costretto a donare le lastre incise e le copie residue al Re. Le matrici di rame acciaiate sono oggi conservate alla Calcografía Nacional di Madrid. La presenza nella biblioteca dei principi Corsini di un esemplare della prima edizione dei Capricci, oggetto di censura precoce, dimostra la modernità e l’apertura in tema di collezionismo librario della famiglia di origini fiorentine, saldamente cattolica che aveva espresso un pontefice (Lorenzo Corsini, papa Clemente XII). Le schede delle opere sono collegate agli stessi esemplari presenti nelle collezioni on line delle maggiori raccolte pubbliche europee, e alle matrici corrispondenti pubblicate nella piattaforma digitale della Real Academia de Bellas Artes de San Fernando di Madrid.

Consulta la serie completa su www.calcografica.it.

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