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Studio Morandi (Bologna)

Fotografie, Scheda Opera

Luigi Ghirri (Scandiano 1943 – Reggio Emilia 1992)

Studio Morandi (Bologna) 

1990

stampa cromogenica, 190×240 mm

FP6941/6

La fotografia è inclusa in un menabò predisposto dall’autore, in una sequenza di dieci stampe originali (eseguite nel laboratorio di Arrigo Ghi), che dovevano essere accompagnate da altrettante poesie di Carlo Bordini, per un progetto di libro, poi non più realizzato, che l’artista aveva donato al suo amico poeta ed editore e da cui l’ICG ha acquistato l’opera nel 2009. La serie, inedita e in esemplare unico, è una significativa testimonianza, insieme ad altre fotografie di Ghirri di diversa provenienza conservate all’ICG, della vasta ricerca fotografica di questo autore, che ha posto al centro delle sue indagini, in linea con le tendenze dell’arte concettuale, l’analisi dei processi di conoscenza del mondo e la critica del proprio modo di operare. La sua ricerca, come evidente in questa serie dedicata allo studio di Via Fondazza di Giorgio Morandi, si è sempre caratterizzata proprio per il confronto operato con immagini storiche, nell’intento di superare, attraverso una rinnovata capacità dello sguardo sui luoghi e i frammenti della propria storia, gli stereotipi visivi presenti nella propria memoria e in quella collettiva. Quella di Ghirri fu una vera e propria “esplorazione” nei luoghi morandiani a Bologna e a Grizzana, un lavoro di oltre 400 immagini che si ricollega idealmente e con coerenza alle varie indagini sul territorio condotte dal fotografo: un lavoro rivolto alla rappresentazione di “un paesaggio interiore” e mosso da intime affinità ideali e culturali con l’artista bolognese, al cui mondo poetico l’esclusiva sequenza conservata all’ICG rende omaggio. Quel mondo chiuso, fatto di oggetti che ossessivamente ritornano nelle nature morte dell’artista, ripresi amorevolmente e rispettosamente da Ghirri, nella stessa luce naturale e discreta, nella stessa disposizione, e nelle tonalità calde e avvolgenti delle composizioni del pittore e incisore, del quale l’ICG conserva l’intero fondo di matrici.

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