Carte dalla collezione della fondazione Marconi

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Tessuto simultaneo n.65, 1925 Gouache su carta Courtesy Fondazione Marconi, Milano

Tessuto simultaneo n.65, 1925Gouache su cartaCourtesy Fondazione Marconi, Milano

L’Istituto Nazionale per la Grafica presenta al pubblico una selezione di opere su carta di Sonia Delaunay – Terk (1885-1979), la protagonista femminile del Novecento europeo, capace di trasformare la quotidianità in arte. L’artista Ucraina si stabilì a Parigi nel 1905 e condivise le ricerche sulle vibrazioni dei colori e sulla luce di Robert Delaunay, suo marito dal 1910. Definita dal poeta Delteil, nel 1967, “da ottant’anni lo spirito più giovane della Francia” Sonia nello stesso anno ebbe il privilegio di esporre al Louvre ancora in vita. Dal temperamento altero ed esigente, espresse con un linguaggio assolutamente personale, la sua passione per i colori e il desiderio di trasferire il piacere dell’arte in tutti gli aspetti della vita quotidiana senza separazione né gerarchia tra belle arti e arti applicate.

Senza titolo. Progetto per tessuto, 1930 Gouache su carta Courtesy Fondazione Marconi, Milano

Senza titolo. Progetto per tessuto, 1930Gouache su cartaCourtesy Fondazione Marconi, Milano

A trenta anni dalla sua scomparsa e nell’ambito dell’indagine dei rapporti tra il futurismo e le avanguardie storiche, l’Istituto Nazionale per la Grafica le dedica un tributo con una selezione di disegni degli anni 1923-1934. Sono gli anni dell’Atelier Simultané che la videro instancabile creatrice di tessuti, abiti, oggetti, arredi, costumi e scene teatrali. Le gouaches e alcune litografie degli anni Settanta provengono dalla Fondazione Marconi Arte Contemporanea, grazie alla cui collaborazione e di concerto con Mara Coccia Associazione è stato possibile realizzare l’iniziativa.

Senza titolo, 1929 Gouache su carta Courtesy Fondazione Marconi, Milano

Senza titolo, 1929Gouache su cartaCourtesy Fondazione Marconi, Milano

Per i versi dei suoi amici poeti, da Cendrars ad Apollinaire, da Delteil a Soupault, da Iliasz a Tzara, inventò nuove rilegature e con alcuni di loro creò libri d’artista. Tra questi il più rivoluzionario per l’epoca è il cosiddetto “poema simultaneo” del 1913, Prose du transsibérien et de la petite Jehanne de France, di Blaise Cendrars con pochoir di Sonia Delaunay. Questo primo livre d’artiste sarà esposto fino al 14 giugno nelle sale della Calcografia grazie al prestito della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze.

Sede

Calcografia – Via della Stamperia, 6 Roma

Apertura al pubblico 7 aprile – 14 giugno 2009

Ingresso gratuito tutti i giorni 10.00 – 19.00 – lunedi chiuso

Informazioni tel. +39 06 69980242 -257

Ufficio Stampa Marcella Ghio tel. +39 06 69980238 – mobile +39 335 6821996 – fax +39 06 69921454

Relazioni esterne Rita Parma tel. +39 06 69980248 – mobile +39 334 6269159 – fax +39 06 69921454

Sonia Delaunay Terk (Odessa 1885 – Parigi 1979)

Note bio-bibliografiche sull’opera grafica e l’editoria d’arte

Tessuto simultaneo n.65, 1925 Gouache su carta Courtesy Fondazione Marconi, Milano

Tessuto simultaneo n.65, 1925Gouache su cartaCourtesy Fondazione Marconi, Milano

Adottata da uno zio materno, a San Pietroburgo Sonia riceve una educazione in un ambiente di letterati e musicisti. Dopo viaggi in Europa si stabilisce ventenne a Parigi subendo il fascino dei fauves in piena espansione e tra il 1905 e il 1910 si dedica, oltre che alla pittura, anche all’incisione calcografica di soggetti per lo più figurativi. Nel 1909 incontra Robert Delaunay che sposa l’anno successivo e comincia con lui un sodalizio professionale che durerà incessantemente fino al 1941 anno della morte dell’artista francese.

Senza titolo. Progetto per tessuto, 1930 Gouache su carta Courtesy Fondazione Marconi, Milano

Senza titolo. Progetto per tessuto, 1930Gouache su cartaCourtesy Fondazione Marconi, Milano

1913 Blaise Cendrars, Les Pâques à New York, copertina e rilegatura di Sonia Delaunay, con collages su pelle di camoscio; poema rivoluzionario apprezzato da Apollinaire e Klee. Blaise Cendrars, Prose du transsibérien et de la petite Jehanne de France, pochoir di Sonia Delaunay, editions des Hommes nouveaux, Paris; definito l’incunabolo del XX secolo;Canuto, Transplantés, rilegatura di Sonia Delaunay.

1914 progetti di manifesti pubblicitari per Zenith, Pirelli, Chocolat, Dubonnet; allo scoppio della guerra Sonia si trattiene in Portogallo e in Spagna fino al 1920 insieme al figlio Charles e al marito, dove apre Casa Sonia, boutique di borse, ombrelli e altri oggetti simultanei

1922 realizza rilegature per le raccolte dei versi del poeta georgiano Iliazd le cui ricerche tipografiche sono all’origine del lettrismo e per De nos oiseaux di Tristan Tzara Senza titolo. Progetto per tessuto, 1930 Gouache su carta Courtesy Fondazione Marconi, Milano

1923 disegna i costumi per Le Cœur à gaz di Tristan Tzara messo in scena nella tempestosa “Soirée du Cœur à barbe” al Théâtre Michel di Parigi. Nello stesso anno e fino al 1934 realizza disegni di tessuti, con gouaches e lavori a inchiostro di china e a matita; parallelamente porta avanti ricerche di permutazioni cromatiche documentate nei cosiddetti Libri neri, una sorta di diario intimo a colori delle creazioni per l’Atelier Simultanè

Senza titolo, 1928 Gouache su carta Courtesy Fondazione Marconi, Milano

Senza titolo, 1928Gouache su cartaCourtesy Fondazione Marconi, Milano

1925 in occasione dell’Exposition Internationale des arts décoratifs, che segna il trionfo dello stile déco, allestisce la Boutique Simultanée, in collaborazione con lo stilista Jacques Heim e decora la prima automobile dipinta per la Citroën.

1933 inventa rilegature per libri di poesie: Cadences di Cendrars, Alcools di Apollinaire, e Poésis di Laforgue

1934 pubblica L’art de la devanture, in “Présentation” Senza titolo, 1928 Gouache su carta Courtesy Fondazione Marconi, Milano

1941 Dopo la morte del marito, continua a lavorare come pittrice e disegnatrice; realizza la serie di gouaches Rythmes colorés, dedicandosi spesso alla grafica

1942 10 Origines, Album di 10 litografie originali di Arp, Bill, Delaunay,

Senza titolo. Gouache n.43, 1932 ca. Gouache su carta Courtesy Fondazione Marconi, Milano

Senza titolo. Gouache n.43, 1932 ca.Gouache su cartaCourtesy Fondazione Marconi, Milano

1950  Domela, Kandinsky, Lohse, Luppi, Magneli, Taeuber-Arp, Vantongerloo, Allan, Zürich,

1956 Tristan Tzara, Le fruit permis 4 pochoir di Sonia Delaunay, 60 esemplari, Caractàres, Paris

1960 Sonia e Robert Delaunay, Galleria Civica, Torino

1961 Tristan Tzara Juste présent 8 acqueforti di Sona Delaunay, 140 esemplari ed. La Rose des vents, Paris; Album, con 6 litografie a colori di Sona Delaunay ed. Pagani, Milano,

1962 Poésie des mots, poésie des couleurs album di 6 pochoir di Sonia Delaunay e poesie di Rimbaud, Mallarmè, Cendrars, Delteil, Soupault e Tzara, ed. Denise Renè, Paris, in occasione dell’esposizione alla galerie Denise Renè,

1964 incontra il poeta Jacques Damase appassionto di editoria d’arte. Con la sua collaborazione si dedica con più assiduità alla grafica e attraverso lui riesce ad avere la prima mostra dell’opera grafica, presso la libraire Pierre Bérès a Parigi; per il Deutsche Spielkartenmuseum di Bielefeld, realizza un gioco di carte simultanee al quale aveva iniziato a lavorare fin dal 1938; dona opere sue e del marito Robert al Museé National d’Art Moderne Senza titolo. Gouache n.43, 1932 ca. Gouache su carta Courtesy Fondazione Marconi, Milano

Senza titolo, 1933 Gouache su carta Courtesy Fondazione Marconi, Milano

Senza titolo, 1933Gouache su cartaCourtesy Fondazione Marconi, Milano

1966 Sonia Delaunay Chez Schwarz, album con acqueforti a colori, 100 esemplari ed. Galleria Schwarz, Milano; Jacques Damase Rythmes-couleurs 11 pochoir di Sonia Delaunay, ed. Jacques Damase, Paris,

1967 Retrospettiva al Museé National d’Art Moderne dell’intera opera di Sonia Delaunay, prima donna ad esporre al Louvre ancora in vita

1968 Esposizione di tappeti e litografieal Baukunst, Colonia e all’Arkiv for Dekorativ Konst, Lund

1969 Alphabet, illustrato da Sonia Delaunay, ed. Jacques. Damase; progettato fin dal 1947 per i nipoti (ed. it. Emme Edizioni, Milano 1972; ed. ing. Thomas Crowell, New York, 1972); Robes-poèmes, illustrato da Sonia Delaunay, ed. Jacques Damase, Paris. Senza titolo, 1933 Gouache su carta Courtesy Fondazione Marconi, Milano

1970 Avec moi même Album con 10 acqueforti di Sonia Delaunay, Societe Internationale d’Art XXe Siecle, Paris, 75 esemplari; mostre di acqueforti e litografie a Torino, Milano, Roma

Senza titolo. 1929 Gouache su cartoncino Courtesy Fondazione Marconi, Milano

Senza titolo. 1929Gouache su cartoncinoCourtesy Fondazione Marconi, Milano

1971 Sonia Delaunay Rithmes et couleurs, prefazione di M.Hoog, testi di S.Delaunay, J.Damase, G. Apollinaire, P. Francastell, Hermann editeurs des sciences et des arts, Paris; è la prima pubblicazione esaustiva dedicata all’attività dell’artista

1973 Arthur Rimbaud Illuminations 18 pochoir di Sonia Delaunay, 20 esemplari, ed. Jacques Damase, Paris

1975 Jacques Damase per i novant’anni dell’artista pubblica un album con i contributi di artisti a lei cari. In quella circostanza l’autorevole amico Jean Leymarie, afferma che la sua energia è ancora intatta.

1976 il Centre Pompidou organizza una mostra itinerante dell’opera incisa dalla quale si evince che delle sue circa 150 stampe quasi un terzo sono illustrazioni per libri d’arte

1977 Tristan Tzara Le coeur à gaz, ristampa di progetti dei costumi del 1923, ed. Jacques Damase, Paris; Sonia dona alla Bibliotheque Nationale documenti dalla sua biblioteca e dal suo archivio tra i quali manoscritti di Apollinaire e Tzara e la corrispondenza con gli amici pittori tedeschi, italiani, spagnoli, russi, americani; F. Callu, Sonia et Robert Delaunay, Bibliothèque Nationale, Paris Senza titolo. 1929 Gouache su cartoncino Courtesy Fondazione Marconi, Milano

Progetto di costume per Jacqueline Chaumont  per "Le Coeur à gaz", 1923 Acquarello su carta Courtesy Fondazione Marconi, Milano

Progetto di costume per Jacqueline Chaumontper “Le Coeur à gaz”, 1923Acquarello su cartaCourtesy Fondazione Marconi, Milano

Molte le retrospettive dedicate a Sonia Delaunay, protagonista indiscussa del Novecento, capace di trasferire il senso estetico dei colori e delle forme in ogni aspetto della vita, tra queste:

1980 A.S. Buckberrough, Sonia Delaunay: A Retrospective, Buffalo, New York

1984 Sonia Delaunay Atelier Simultané 1923-1934, Fondazione Marconi, arte contemporanea Milano

2002 J.Leymarie, A.Bonito Oliva, A. Malochet, Sonia Delaunay Atelier Simultané 1923-1934, Venezia Galleria Bevilacqua La Masa, Mazzotta

2006 A. Malochet, M. Bianchi, Sonia Delaunay Atelier Simultané 1923-1934, Museo Villa dei Cedri, Bellinzona, Skira

Blaise Cendrars Prose du transsibérien et de la petite Jehanne de France con pochoir di Sonia Delaunay Paris, Editions des hommes nouveaux, 1913 Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, F:A: DELS. D.1

Blaise CendrarsProse du transsibérien et de la petite Jehanne de Francecon pochoir di Sonia DelaunayParis, Editions des hommes nouveaux, 1913Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, F:A: DELS. D.1

Presentazione

Serenita Papaldo

La costante attenzione alla produzione artistica su supporto cartaceo degli artisti di ogni tempo caratterizza l’attività dell’Istituto Nazionale per la Grafica. La presentazione al pubblico di questo così delicato materiale costituisce un momento privilegiato, se non unico, per conoscerlo, studiarlo, valorizzarlo nel modo corretto, perché come è noto le opere su carta non possono sopportare eccessive manipolazioni, esposizioni prolungate e tanto meno permanenti. La mostra ora dedicata a Sonia Delaunay –Terk (1885-1979) consente, attraverso una mirata selezione di opere, di apprezzare la carica innovativa della protagonista femminile del Novecento europeo, capace di trasformare in arte manufatti di uso quotidiano. L’artista ucraina si stabilì a Parigi nel 1905 e condivise le ricerche sui colori e sulla luce di Robert Delaunay, suo marito dal 1910. Definita dal poeta Delteil, nel 1967, “da ottant’anni lo spirito più giovane della Francia” Sonia nello stesso anno ebbe il privilegio di esporre al Louvre ancora in vita. Dal temperamento altero ed esigente, espresse con un linguaggio assolutamente personale, la sua passione per i colori e il desiderio di trasferire il piacere dell’arte in tutti gli aspetti della vita quotidiana senza separazione né gerarchia tra belle arti e arti applicate. A trenta anni dalla sua scomparsa e nell’ambito dei rapporti tra il futurismo e le avanguardie storiche, l’Istituto Nazionale per la Grafica le dedica un tributo con una selezione di disegni degli anni 1923-1934 dell’Atelier Simultané che la videro instancabile creatrice di tessuti, abiti, oggetti, arredi, costumi e scene teatrali. Oltre alle guaches saranno presenti alcune litografie degli anni Settanta, tutte opere provenienti dalla Fondazione Marconi Arte Contemporanea, grazie alla cui collaborazione, di concerto con Mara Coccia Associazione, è stato possibile realizzare l’iniziativa. Per i versi dei suoi amici poeti, da Cendrars ad Apollinaire, da Delteil a Soupault, da Iliasz a Tzara, inventò nuove rilegature e con alcuni di loro creò libri d’artista. Tra questi il più rivoluzionario per l’epoca è il cosiddetto “poema simultaneo” del 1913, Prose du transsibérien et de la petite Jehanne de France, di Blaise Cendrars con pochoir di Sonia Delaunay. Questo primo Libro d’artista proviene dalla collezione dei rari della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze. Si ringraziano la direttrice Antonia Ida Fontana per aver favorito il prestito dell’opera e Maura Picciau per la segnalazione. La collaborazione tra soggetti pubblici e privati si dimostra ancora una volta un elemento peculiare nel sistema dell’arte italiana e a volte diviene indispensabile per promuovere iniziative mirate a valorizzare le esperienze artistiche e a favorirne la conoscenza. Un grazie particolare a Mara Coccia, instancabile sostenitrice negli anni Sessanta della Galleria L’Arco d’Alibert ed ora presidente onorario della Associazione che porta il suo nome; con l’inossidabile carica sostiene ora come allora progetti che sconfinano spesso dalla pittura al design, dalla poesia visiva alle serate teatrali e alla video arte, con un’attenzione speciale alle opere su carta. Il suo generoso contributo e la pronta disponibilità di Giorgio Marconi, sono stati preziosi in questa occasione. Si ringraziano inoltre quanti hanno contribuito alla realizzazione della mostra e in particolare: Martina Adami, Maria Francesca Bonetti, Lucia Chimirri, Dario Curatolo, Massimo De Rossi, Nadia Forloni, Tatiana Giovannetti, Anna Marra, Carlo e Angela Mirabile, Ciro Salinitro, Servizio di Accoglienza, Vigilanza e Sicurezza dell’ING

Senza titolo, 1929 Gouache su carta Courtesy Fondazione Marconi, Milano

Senza titolo, 1929Gouache su cartaCourtesy Fondazione Marconi, Milano

I colori e la luce vestono la realtà

Antonella Renzitti

Apollinaire coniò il termine orphisme, da Orfeo personaggio mitologico simbolo del potere misterioso ed emotivo dell’arte, per definire una tendenza artistica nella quale inserì artisti francesi, alcuni tedeschi, oltre agli stessi futuristi, abbracciando concezioni diverse, anche in contrasto tra loro, ma con moltissimi punti di contatto. Il poeta e critico d’arte, amico ed estimatore dei coniugi Delaunay fin dal loro esordio, prese spunto dal linguaggio di Sonia e Robert, proprio perché caratterizzato da quel senso spirituale attribuito alla luce e ai contrasti cromatici, da loro proposti con un’esplosione simultanea che genera una visione piena di ritmo.

Senza titolo. 1929 Gouache su cartoncino Courtesy Fondazione Marconi, Milano

Senza titolo. 1929Gouache su cartoncinoCourtesy Fondazione Marconi, Milano

Senza attribuire ad un movimento delle avanguardie artistiche piuttosto che ad un altro il merito di aver sviluppato il concetto di dinamismo e di simultaneità, l’occasione di questa mostra vuole offrire uno spunto di riflessione sul fervido clima di quegli anni che tanto ancora influisce sulle ricerche artistiche contemporanee. Grazie ai lavori di Sonia su carta, supporto preferito perché più duttile e rapido che le consentiva di moltiplicare le esperienze astratte, si evidenzia lo specifico dei Delaunay. Entrambi, spinti non da un interesse scientifico-conoscitivo, ma da una volontà di coinvolgimento emotivo, erano concentrati sul colore puro e sulla scomposizione della forma. Il loro straordinario salotto, con le pareti “ricoperte di poesie multicolori” e aperto ai poeti e agli intellettuali dell’epoca, favoriva le discussioni, era il palcoscenico privilegiato delle prime interpretazioni, delle declamazioni poetiche. Robert nel 1912 aveva delineato le sue teorie e definito il suo stile simulthanéisme nel saggio La Lumière “…Le proporzioni sono formate dall’azione di varie misure simultanee, cioè dall’armonia rappresentativa, dal movimento sincromo (simultaneità) della luce, che è l’unica realtà. L’azione sincrona è allora il soggetto. Cioè l’armonia rappresentativa…”. Il testo verrà tradotto da Klee e pubblicato nello stesso anno sulla rivista tedesca ”Der Sturm”.

Senza titolo, 1928 Gouache su carta Courtesy Fondazione Marconi, Milano

Senza titolo, 1928Gouache su cartaCourtesy Fondazione Marconi, Milano

A Sonia si deve soprattutto l’applicazione di queste teorie e la diffusione dell’opera di Robert, scomparso prematuramente nel 1941. Con un linguaggio assolutamente personale, specchio della sua passione per i colori, trasferì il piacere dell’arte in tutti gli aspetti della vita quotidiana. Sostenuta da un temperamento audace e ottimista precorse i tempi con soluzioni ardite nei vari campi della sua speculazione. Caratteristiche costanti: la spontaneità e la poliedricità. Realizza d’impulso il suo primo libro d’artista, La Pâques a New York , “risposta plastica alla bellezza del poema” di Blase Cendrars, il primo gennaio del 1913; per il giovane poeta, al quale rimarrà profondamente legata, inventa colori e forme con la tecnica del pochoir illustrando nello stesso anno Prose di transsibérien et de la petite Jehanne de France.

Senza titolo, 1933 Gouache su carta Courtesy Fondazione Marconi, Milano

Senza titolo, 1933Gouache su cartaCourtesy Fondazione Marconi, Milano

La ritmica sequenza narrativa del testo stampato in 12 caratteri tipografici diversi su una superficie di più di due metri, accoglie a piene mani la rivoluzione tipografica del futurismo. Questa era centrata infatti su gli aspetti visuali della parola scritta e sulla ripetizione dei termini onomatopeici, espressa compiutamente nella grande inedita tavola Parolibera di Marinetti, Bombardment d’Andrinople, (ottobre 1913). La dinamica composizione futurista di più di un metro di altezza, ora esposta a Milano, condivide con il poema di Cendrars la verticalità, ma quest’ultimo, grazie all’intervento a pochoir di Sonia, si arricchisce anche di un’emozione visiva astratta. Crea l’integrazione simultanea della parola, dei caratteri e del contrasto di colori rendendo tangibili le auspicate “pagine tipograficamente pittoriche” di Marinetti e viene salutato come “risultato assoluto della simultaneità”.

Senza titolo, 1925 Gouache su carta Courtesy Fondazione Marconi, Milano

Senza titolo, 1925Gouache su cartaCourtesy Fondazione Marconi, Milano

Anche Leopold Survage, un altro russo, coetaneo di Sonia e trasferitosi a Parigi negli stessi anni, darà una risposta plastica ai versi di Cendrars. Con i suoi Rithmes colorés del 1912 arriverà a progettare un film con disegni animati a colori e forme astratte; lo scoppio della guerra ne bloccherà la realizzazione ma tali bozzetti costituiscono la premessa diretta del cinema astratto e conseguentemente delle attuali ricerche audiovisive. In tale ambito non vanno dimenticati, anche se oggi dispersi, i primi cortometraggi astratti dipinti a mano nel 1911 dai futuristi Corra e Ginna. In quello stretto giro di anni dunque in tutta Europa gli artisti si stavano orientando sempre più verso l’indagine pura sul colore, sulle forme, sullo spazio e con la cinematografia anche sul movimento e sul tempo, alla ricerca costante del superamento dei limiti della tela e dell’immagine statica.

Senza titolo, 1929 Gouache su carta Courtesy Fondazione Marconi, Milano

Senza titolo, 1929Gouache su cartaCourtesy Fondazione Marconi, Milano

Un capitolo a parte spetta agli schizzi e alle ricerche cromatiche e formali raccolte nei cosiddetti Libri neri di Sonia dal 1923 al 1934. Sono questi gli anni dell’Atelier Simultané, forse gli anni più travagliati, ma i più fervidi per progettazione ed eclettismo. Le gouaches e le “permutazioni cromatiche” in essi codificate o ad essi legate sono la razionalizzazione delle intuizioni spontanee, che Sonia utilizzerà anche in tempi e contesti diversi. Moda, tessuti, mobili, arredo, pubblicità, costumi e scene teatrali, in qualsiasi ambito la sua impostazione è quella di pittrice. “…un inventario, un repertorio di forme…il supporto per la ricerca” applicata per esempio ai costumi per Le Cœur à gaz dell’amico Tzara nel 1923, il cui protagonista è un corpo invisibile rappresentato sulla scena da frammenti: occhio, bocca, sopracciglio, naso ecc. o nella decorazione della Citroën B12 nel 1925, la prima automobile dipinta. In contatto costante con gi esponenti più significativi degli ambienti letterari e artistici dell’epoca, si aggiorna sulle problematiche artistiche auspicando il rinnovamento della società attraverso l’arte, obiettivo fondamentale per un’artista sempre orientata verso il concreto e il vissuto.

Pieghevole mostra

(PDF 1,3 Mb)

 

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