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DCF 1.0The seven stone weakling

Il gracilino

da A Rake’s Progress, tav. 3a

1961 – 1963

David Hockney, Two boys aged 23 or 24

Due ragazzi ventitré o ventiquattrenni

da Illustrations for 14 Poems by C.P.Cavafy

1966

 

Roma, Calcografia – Via della Stamperia, 6

3 ottobre – 24 novembre 2002

Dall’importante collezione di stampe del British Council, questa mostra presenta la personalità artistica di David Hockney attraverso una scelta di acqueforti e acquetinte eseguite e pubblicate tra 1961 e 1977.

E’ il periodo in cui l’incisione riveste per lui il ruolo più sottile e inventivo. In questa fase, realizza alcuni dei suoi pensieri artistici più nuovi attraverso l’incisione ed è nell’incisione che trova le soluzioni a temporanei dubbi e sospetti di formalismo intorno alla propria pittura.

Le serie presentate in mostra sono: A Rake’s Progress, Illustrations for 14 Poems by C.P.Cavafy, Illustations for Six Fairytales from the Brothers Grimm, The Blue Guitar. E’ una scelta che permette di apprezzare l’originalità dell’espressione artistica di Hockney e di comprenderne gli elementi formativi. Uno fondamentale è l’attrazione per la letteratura e la poesia, da cui deriva l’adesione totale alla figuratività e l’insistenza – anticonvenzionale, per l’epoca- sulle capacità di comunicazione ed emozione che la figura umana permette di trasmettere.

Tutte esprimono un’acutissima sensibilità esistenziale, che non preclude il riferimento contemporaneamente a fonti letterarie e figurative della storia della cultura. Arte e poesia sono anzi vissute attraverso una fascinazione così profonda che diviene parte dell’esperienza biografica dell’artista ed in questa interiorizzazione si esaltano ed assumono una inconfondibile individualità.

A Rake’s Progress (La carriera di un libertino: serie di 16 acqueforti in due colori, nero e rosso, cm. 30 x 40; 1961 – 1963). Sono le suggestioni del primo, determinante soggiorno a New York, trasformate in una storia fantastica che riprende, tra ironia e suggestione, una famosa serie satirica e moraleggiante di William Hogarth (1735). Di questo esplicito riferimento, Hockney ricalca i temi, adottandone testualmente gli stessi titoli. Contemporaneamente, questa serie è l’occasione per dare un esito formale alla propria ammirazione per Pablo Picasso, da cui deriva il sarcasmo e l’irriverenza, così come la freschezza di una grafia primitiva e infantile.

Illustrazioni per 14 poemi di Kavafis (12 acqueforti, cm. 36×23 (1966). Appassionato lettore fin dall’infanzia, Hockney scopre in Kavafis la più profonda fonte di ispirazione per esprimere il sentimento erotico e il suo inafferrabile alone poetico. La straordinaria esperienza esistenziale oltre che intellettuale del primo viaggio a New York nel 1961 è strettamente connessa, nell’immaginario dell’Artista, con la suggestione derivata dall’opera del poeta greco. L’elaborazione di questa fascinazione coincide con l’inizio della sperimentazione dell’incisione all’acquaforte. Simmetricamente, dal punto di vista formale, la devozione a Picasso produce, in questa serie, l’estrema trasparenza dell’immagine, raggiunta attraverso la più essenziale e recettiva essenzializzazione delle linee.

Illustrazioni per sei favole dei fratelli Grimm (39 acqueforti, 1969). La progressiva purificazione formale, che per Hockey è sinonimo di veridicità poetica, lo porta ad illustrare quest’altra grande passione letteraria, modello per lui di uno stile semplice e diretto. Ogni incisione presenta effetti e grammatiche calcografiche diverse, per rendere le variabili atmosfere richieste da ogni singolo racconto. Spesso, tra le componenti iconografiche, intervengono prestiti dalla storia della pittura, come se questa fosse per l’Artista una straordinaria favola delle immagini.

The blue Guitar (La chitarra blu: 20 acqueforti a colori, 1976 – 1977). E’ una serie ispirata alla poesia The Man with the Blue Guitar che nel 1936 il poeta americano Wallace Stevens aveva tratto dalla suggestione del Vecchio con chitarra, celebre dipinto di Ricasso, Periodo Blu, 1903. E’ l’occasione per Hockney di interpretare il senso più profondo della sua antica ammirazione per l’arte di Picasso, costante oggetto di riflessione e studio fino dalla fine degli anni Cinquanta. Questa riflessione culmina, nei vari soggiorni a Parigi tra 1973 e 1975, subito dopo la morte di Picasso, nella frequentazione dei fratelli Aldo e Pietro Crommelynck, stampatori della produzione calcografica dei suoi ultimi vent’anni, da cui Hockney apprende la tecnica di incisione e di stampa del grande artista spagnolo.

David Hockney, The older Rapunzel Raperonzolo da grande da Illustations for Six Fairytales from the Brothers Grimm 1969

David Hockney, The older RapunzelRaperonzolo da grandeda Illustations for Six Fairytales from the Brothers Grimm1969

DAVID HOCKNEY Benché sia un artista di grande celebrità, le occasioni per vedere opere di David Hockey in Italia sono estremamente rare. Nessuna grande antologica gli è stata ancora dedicata dal nostro paese, ciò che rende questa mostra, realizzata dal British Council, un’occasione eccezionale, perché consente, attraverso la grafica, di presentare l’affascinante poetica di quest’artista, il suo stile e i suoi temi preferiti. Le 87 incisioni esposte provengono dalle collezioni del British Council a Londra.

Notizie biografiche

David Hocney, Inside the castle (all'interno del Castello) Da Illustations forSix Fairytales from the Brothers Grimm 1969

David Hocney,Inside the castle (all’interno del Castello)Da Illustations forSix Fairytales from the Brothers Grimm 1969

David Hockey nasce a Bradford (U.K.) nel 1937. Infanzia e adolescenza sono caratterizzate dall’inquieto inseguimento di un bisogno di espressione artistica della propria sensibilità e delle proprie percezioni, insomma di un fortissimo sentimento dell’esistenza. Questo lo porta, all’età di sedici anni, a frequentare la scuola d’arte della sua città ed in generale a dedicarsi con estrema passione alla lettura. Nel 1959 si trasferisce a Londra per seguire i corsi del Royal College of Art. Qui si orienta piuttosto verso gli ambiti più stimolanti ed innovativi, che al momento sono rappresentati dalle versioni locali dell’espressionismo astratto. Ma dopo un inizio in questa direzione, trova sterile l’astrattismo e sottopone a revisione tutte le scelte fino ad allora adottate. Da quel momento lascia che la propria esistenza irrompa nella sua arte fino a divenirne il soggetto principale, nella convinzione che conoscenza della propria sessualità e ricerca stilistica si identifichino. L’esito di questo profondo travaglio intellettuale, in cui ha una parte importante l’influenza del suo compagno di corso R.B.Kitaj, trova nella figura la più autentica espressione della propria sensibilità artistica ed esistenziale.

David Hocney, Home (Casa) Da Illustations for Six Fairyatalesfrom the Brothers Grimm 1969

David Hocney, Home (Casa)Da Illustations for Six Fairyatalesfrom the Brothers Grimm 1969

A partire dai primissimi anni Sessanta, l’atmosfera artistica londinese e il successo delle sue partecipazioni ad alcune determinanti mostre collettive (soprattutto la Young Contemporaries Exhibition del gennaio 1961) lo impongono come uno dei protagonisti della Pop Art anglosassone. Lo stesso 1961 del suo esordio pubblico è un anno estremamente denso ed importante. Visita New York, dove è colpito dalla libertà della società americana e vive il suo soggiorno come l’accesso di un provinciale ad un mondo sfolgorante. E’ sempre a New York che scopre la poesia di Whitman, Kavafis e che inizia a realizzare acqueforti. Al suo ritorno in Inghilterra il suo successo è immediato. Inizia a lavorare ad una serie di stampe che riflettono le sue esperienze americane, fino a paragonare la propria esperienza a quella dell’apprendista libertino di A Rake’s Progress il celebre racconto per immagini di William Hogarth. Nel dicembre dello stesso anno visita l’Italia; l’anno successivo è a Berlino. Nel 1963 effettua un viaggio in Egitto e verso la fine dell’anno raggiunge Los Angeles, prova una così grande attrazione per lo stile di vita di questa città da decidere di risiedervi, lasciando che la sua atmosfera, il paesaggio del luogo, le suggestioni della sua vita quotidiana, divengano soggetto d’ispirazione per molte opere. Quando nel 1968 rientra in Inghilterra il suo successo è già un fenomeno clamoroso, ha al suo attivo molte importanti esposizioni, cui nel 1970 si aggiunge la prima grande retrospettiva a Londra, alla Whitechapel Art Gallery.

David Hocney, Marries an old maid  (Sposa un'anziana pulzella) da A Rake's Progress, 1961 - 1963

David Hocney, Marries an old maid(Sposa un’anziana pulzella)da A Rake’s Progress, 1961 – 1963

Nel 1973 Hockney passa un periodo di tempo a Parigi, dove frequenta Aldo e Piero Crommelynck, che erano stati gli stampatori di Picasso, morto un anno prima e che, almeno dalla grande mostra alla Tate Gallery nel 1960, era uno dei suoi eroi. Frequentando la stamperia utilizzata da Picasso per la produzione grafica degli ultimi vent’anni, ne apprende le tecniche d’incisione e di stampa e realizza una serie di acqueforti a lui ispirate. Nel 1974, il Musée des Arts Décoratifs di Parigi gli dedica un’importante mostra. Negli anni successivi, il suo interesse globale per le arti lo porta ad iniziare, oltre la pittura e l’incisione, un’importante attività di scenografo per il teatro, di prosa e musicale (già nel 1966 aveva realizzato le scene per Ubu Roi di Jarry al Royal Court Theatre a Londra, quindi, nel 1974, per il Glyndebourne Festival, è la volta del Rake’s Progress di Stravinsky e, nel 1978, del Flauto Magico di Mozart per il Metropolitan Opera House di New York).

Davide Hocney, The beginning (L'inizio) Da Illustrations for 14 Poems by C.P. Cavafy 1966

Davide Hocney, The beginning (L’inizio)Da Illustrations for 14 Poems by C.P. Cavafy 1966

All’inizio degli anni Ottanta presenta nuove opere che utilizzano fotografie Polaroid e che irrompono sulla scena artistica internazionale come le cose più originali ed importanti del momento. Ad un certo punto, il carattere antimoderno della sua figuratività, già molto popolare, così come l’originalità del suo riferimento stilistico a Picasso e a Matisse, assumono una particolare attualità per il gusto artistico degli anni Ottanta e Hockey diventa un importante modello di riferimento per molti giovani artisti. Nell’ultimo decennio del secolo, con lo stampatore Ken Tyler, produce numerose acqueforti e litografie. Nel 1986 inizia ad esplorare nuovi percorsi creativi della stampa lavorando con fotocopie a colori. Nel 1988 la maggiore retrospettiva della sua attività e presentata a Los Angeles, New York e Londra.

David Hocney, The shop windows of tobacco store (La vetrina di un negozio di tabacchi) Da Illustations for 14 Poems by C.P. Cavafy 1966

David Hocney, The shop windows of tobacco store(La vetrina di un negozio di tabacchi)Da Illustations for 14 Poems by C.P. Cavafy 1966

David Hocney, The blue guitar (La chitarra blu) 1976-1977

David Hocney, The blue guitar (La chitarra blu)1976-1977

David Hocney, Two boys aged 23 or 24 Due ragazzi ventitré o ventiquattrenni  da Illustrations for 14 Poems by C.P.Cavafy 1966

David Hocney, Two boys aged 23 or 24Due ragazzi ventitré o ventiquattrennida Illustrations for 14 Poems by C.P.Cavafy1966

Sede: Roma, Palazzo Fontana di Trevi – via Poli 54

Periodo di apertura: 3 ottobre – 24 novembre 2002

Orari di apertura: ore 10.00 alle ore 19.00

Prezzi del biglietto di ingresso:

intero 6.00

ridotto 4.00: per gruppi, minori di 18 anni e maggiori di 65 omaggio: minori di 12, personale del MBAC

Ufficio Stampa : Istituto Nazionale per la Grafica Marcella Ghio tel. 06/69980238 – fax 06/69921454

Associazione Civita Barbara Izzo tel. 06/692050220 – fax 06/69942202

Catalogo : The British Council/Editions Jannink Informazioni: 06692050630 – 06699801

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