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Roma, Calcografia – dal 16 Ottobre 2008 al 21 Dicembre 2008

Immaginario Nucleare è un progetto che vuole raccontare attraverso lo sguardo dell’arte e della scrittura il passato e il presente del nucleare italiano, la sua vicenda umana e scientifica, le suggestioni dei suoi luoghi, le sue contraddizioni. Commissionato da Sogin – Società per la gestione impianti nucleari, con i patrocini del Ministero dello Sviluppo Economico e del Ministero per i Beni e le Attività Cultuali, Immaginario Nucleare, a cura di Bartolomeo Pietromarchi, si articola in una pubblicazione e in una mostra che vedono il fotografo Armin Linke e lo scrittore Tommaso Pincio interpreti di un viaggio nell’immaginario culturale legato al nucleare in Italia.

Armin Linke, Senza titolo, 2007

Armin Linke, Senza titolo, 2007

Armin Linke, Senza titolo, 2007 La mostra, patrocinata dal Ministero dello Sviluppo Economico e realizzata in collaborazione con l’Istituto Nazionale per la Grafica, la PARC (Direzione generale per la qualità e la tutela del paesaggio, l’architettura e l’arte contemporanea) e il MAXXI, Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo, avrà luogo a Roma, alla Calcografia dal 16 ottobre al 16 novembre 2008. Accompagnata da un libro pubblicato dalla casa editrice inglese Pocko Editions, Immaginario Nucleare intende restituire voce e immagine ad una vicenda, quella dell’energia atomica in Italia, che si è interrotta improvvisamente proprio vent’anni fa. Due gli eventi decisivi che hanno impresso una drastica svolta alla possibilità dell’utilizzo pacifico del nucleare nel nostro paese: nel 1986 l’incidente di Chernobyl, con le sue tragiche conseguenze e l’anno successivo il referendum che sancì la chiusura definitiva delle centrali in funzione in Italia e la rinuncia ad ogni ulteriore investimento pubblico o privato nel settore.

Armin Linke, Senza titolo, 2007

Armin Linke, Senza titolo, 2007

Immaginario Nucleare oscilla tra le suggestioni del passato e del presente raccontato dallo sguardo di uno dei più interessanti fotografi italiani. L’artista, recuperando la tecnica della fotografia tridimensionale molto in voga negli anni Sessanta, ha realizzato un percorso per immagini dei siti del nucleare in Italia. Armin Linke costruisce un suggestivo percorso in cui le fotografie, che vanno guardate con appositi occhiali, restituiscono una visione atemporale dei luoghi, dando vita ad una sorta di “archeologia del futuro”. Accanto alle fotografie, un video realizzato in collaborazione con Renato Rinaldi, presenta immagini senza narrazione, una specie di pittura tridimensionale in movimento di paesaggi e interni.

Armin Linke, Senza titolo, 2007

Armin Linke, Senza titolo, 2007

Il testo di Tommaso Pincio ci guida nella storia italiana e nelle paure generate nell’immaginario collettivo dalla tecnologia nucleare: attraverso riferimenti alla storia recente, al cinema, alla letteratura di fantascienza, l’autore ripercorre l’evoluzione dell’immaginario catastrofista. Un percorso nella storia della cultura visiva italiana nell’epoca nucleare. La vicenda nucleare italiana non è totalmente conclusa, infatti l’attività di decommissioning e gestione dei rifiuti svolta da Sogin rappresenta una normale fase del ciclo nucleare ed esige di mantenere un contatto con la migliore esperienza industriale e ricerca internazionale. Inoltre ogni decisione relativa al nostro futuro energetico sta nelle mani del Governo e del Parlamento, che hanno il dovere di assicurare sulla base delle attuali conoscenze, tecnologie e operatività del settore, una decisione in merito nella più assoluta libertà. “Affiancare il passato nucleare alla nostra arte contemporanea”, afferma Massimo Romano, Amministratore Delegato di Sogin, “è un tentativo di esprimere questo significato di libertà. Questo progetto è il primo tratto di un percorso in cui vogliamo concentrare energie e risorse per lasciare un segno di testimonianza e consapevolezza”. Infatti, ora che Sogin si appresta a smantellare le centrali e riportare i luoghi che furono dedicati al progetto nucleare alla loro consistenza originaria, è stato affidato alle immagini di Armin Linke e alle parole di Tommaso Pincio, il compito di ricordare i segni di una straordinaria avventura industriale ed umana, nel tentativo di non disperdere un patrimonio di conoscenza e di esperienza che occorre proiettare nel futuro.

Armin Linke, Senza titolo, 2007

Armin Linke, Senza titolo, 2007

BIOGRAFIE

Armin Linke

Nato nel 1966 l’artista tedesco vive e lavora a Milano. Linke utilizza il film e la fotografia per documentare i fenomeni di globalizzazione, i cambiamenti dei paesaggi contemporanei e le conseguenze sociali e politiche che ne derivano. Le sue immagini investigano e documentano la trasformazione dei territori contemporanei e il loro effetto sulla percezione dello spazio. Come fotografo e filmaker sta lavorando a un archivio in crescita progressiva sulle diverse attività umane e sui nuovi paesaggi naturali e artificiali. Ha partecipato a numerose mostre personali e collettive in Italia e all’estero tra cui la Biennale di Venezia, la Biennale di San Paolo, al Centre Georges Pompidou di Parigi, alla Tate Modern di Londra, al Kunstwerke di Berlino, al P.S.1 di New York.

Tommaso Pincio

TOMMASO PINCIO è lo pseudonimo di uno scrittore italiano nato a Roma. Ha esordito come romanziere nel 1999 con M., una sorta di rivisitazione letteraria del film Blade Runner ambientata in una Berlino immaginaria del 1969. Successivamente ha pubblicato per Fanucci Lo spazio sfinito (2000) e Un amore dell’altro mondo (Einaudi 2002), un libro che ha diviso ha critica letteraria e con il quale l’autore ha acquistato una certa noterietà. Vi si narra la vita di Kurt Cobain, leader del gruppo rock Nirvana, attraverso lo sguardo di un suo amico immaginario. Il suo romanzo più recente è La ragazza che non era lei (Einaudi 2005), dove si tenta di tracciare un bilancio su ciò che è andato perduto e ciò che è rimasto dei sogni di amore e libertà degli anni sessanta. È invece del 2006 Gli alieni un’indagine su come l’ipotesi dell’esistenza di civiltà extraterrestri sia diventata uno dei grandi miti dell’era moderna. Tommaso Pincio collabora regolarmente alla rivista Rolling Stone e alle pagine culturali del quotidiano il manifesto e di Alias occupandosi perlopiù di letteratura statunitense. Cura inoltre la rivista web Aliens don’t suck!.

Sede della mostra Roma, Calcografia, Via della Stamperia, 6

Date 16 Ottobre – 16 Novembre 2008 prorogata fino al 21 Dicembre 2008

Apertura al pubblico 10.00 – 19.00 chiusura: lunedi

Ingresso gratuito

Informazioni 06/69980238- 06/69980242

Inaugurazione mercoledì 15 ottobre 2008, ore 18.30

Conferenza Stampa mercoledì 15 ottobre 2008, ore 11.30

Curatore Bartolomeo Pietromarchi Libro Londra, Pocko Editions

Introduzione di Pierluigi Bersani;

testi di Massimo Romano, Bartolomeo Pietromarchi, Tommaso Pincio

Organizzazione Edieuropa Roma, tel. 06/68805795

Ufficio Stampa mostra Novella Mirri e Maria Bonmassar tel. 06/32652596 ufficiostampa@novellamirri.it

Ufficio Stampa ING Marcella Ghio tel. 0669980238 – fax 0669921454 portatile +39 3356821996

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