perfomance di Gaia Riposati 5 aprile 2014 ore 19,00 e 20,30
I quaderni dei lampi … per la radice del segno
perfomance di Gaia Riposati
musiche composte e eseguite da Marco Valabrega
video di Gaia Riposati in collaborazione con Massimo Di Leo
Parole come lampi fendono lo spazio, in un gioco fra materia di immagini presenti ed evocazione di un immaginario proiettato. Le parole di Hans Hartung, il suo pensiero, tracce di vita, frammenti di riflessioni, dialogheranno con le opere, in un viaggio, in equilibrio sul filo della creatività, teso alla ricerca dell’origine del Segno. Un’attrice, con il suo corpo, con la sua voce, e un musicista, con il suo violino, saranno gli strumenti per questa ennesima sfida di Hartung al fulmine.
I quaderni dei lampi… per l’origine del segno è la terza tappa del viaggio con Hans Hartung, dopo la performance nata per la Galleria Limen895 di Roma e diventata una video-performance in streaming dal vivo per il Padiglione Italia della Istanbul Art Fair del 2011, e il lavoro messo in scena all’Avvocatura di Stato per la grande esposizione Hartung a Napoli del 2012, ed è figlia del lavoro di ricerca affrontato in questi anni, lavoro che si è arricchito significativamente nel rapporto con la Fondation Hartung-Bergman e con i critici e gli storici che hanno lavorato alla realizzazione del libro che celebra la mostra e la collezione Hartung all’Istituto Nazionale per la Grafica.
Fin dall’infanzia quando, grazie a mio padre, ho scoperto la potenza dell’opera di Hans Hartung in occasione della preparazione di una sua mostra, sono affascinata, stregata vorrei dire, dal segreto dell’equilibrio fra la forza del rigore, della sezione aurea, dell’alchemico rapporto con la realtà e la prorompente energia del gesto, mentale prima ancora che fisico, che squarcia, che esalta la libertà.
È il mio omaggio al genio di Hartung, è il mio omaggio a Massimo Riposati che mi ha insegnato a cercare il segreto.
Gaia Riposati
Sede della performance Palazzo Poli, via Poli, 54 – Sale espositive I piano
Date 5 aprile 2014 ore 19,00 e 20,30
Apertura al pubblico l’ingresso del pubblico è consentito per un massimo di 30 persone per ogni turno. La durata di ogni performance è di circa 15 minuti
per partecipare è necessaria la prenotazione esclusivamente attraverso il sito
Ingresso libero
Responsabile Ufficio Stampa e Comunicazione Angelina Travaglini con la collaborazione di Roberta Ricci
Biografie
Gaia Riposati
Attrice, performer, regista, autrice, nasce a Roma nel 1972 ed avvia un percorso di attraversamenti diagonali nel territorio della creatività. La sua formazione avviene negli spazi capaci di coniugare la sua esigenza di rappresentazione teatrale e la sua capacità di lettura dell’immaginario artistico.
Già nel 1989 interpreta Anja ne Il Giardino dei Ciliegi di Cechov per la regia di J.P.Denizon e il ruolo della Figlia in Una Stirpe di Fritz von Unruh e nel 1990 è la protagonista femminile del film La chambre des Muses di Pierre Coulibeuf. Appassionata del Surrealismo scrive ed interpreta Polette nel Monsieur Perec e il ruolo della moglie in En passant di Queneau di cui firma la regia insieme a M.Milesi. Affianca alle interpretazioni teatrali dei classici nei ruoli di protagonista in testi come “Una donna senza importanza” di Oscar Wilde per la regia di Venetucci o in “Vestire gli ignudi” di Pirandello, la messa in scena di testi contemporanei e il lavoro performativo con artisti visivi. Dal 1992 collabora con grandi artisti per una serie di opere artistico/teatrali: con Vettor e Mimma Pisani (da La Notte sta per finire, 1992, German Love Sinfonietta, 1992, Le Sfingi del Testaccio, 1993, fino a AnimaAnimale, 2008) con Luca Maria Patella (Oraziana, 2000, Exegi monumentum in aere perennius, 2001, Les délits de mon imagination, 2002), con Renato Mambor (Gli Osservatori, 1993 e Trousse), con Alain Fleisher (Gli Angeli sopra a Roma, DivaNavi 2012 e il film RomeRomeo), Sempre legate al mondo dell’arte contemporanea sono le sue performances create per De Pietro, Melloni, Uhlmann, Ceccobelli, Pizzicannella, Hartung fra gli altri, e la collaborazione a eventi performativi di Lucrezia De Domizio Durini dedicati a Joseph Beuys.. Ha curato e dato vita a letture di poesia di Mario Lunetta, Ceronetti, Luzzi, Zeichen, Bertolucci, Elio Pecora al Teatro Vascello e in molti altri luoghi, a Festival di videoarte e ha creato performances in spazi di esposizione, dal Louvre al Museo di Bolzano, dalla MR alla Galleria Giulia di Roma fino al Palazzo delle Esposizioni di Roma ed alla Biennale di Venezia. È protagonista di recital in festival come il Jazz Festival di Roma all’Auditorium o MilleeunaCina creato dall’Orientale di Napoli. Insegna recitazione e dizione, fino al 2006 alla Permis de Conduir di Milesi e da quell’anno nella scuola di Augusto Zucchi, con cui collabora anche come attrice e regista. Nel 2010 fonda e dirige con Evelina Nazzari, Fabrizio Bancale e Massimo Di Leo, Artificio – teatro d’arte contemporanea, un luogo nato per l’incontro dei linguaggi dell’arte, fra teatro, arte visiva, musica e letteratura.
Fra le sue regie Dondolo di S.Beckett (2004), En Passant e Variazioni da R. Queneau (2005), Il Diario di Adamo ed Eva di M.Twain (2006), Come Foglie Morte da J.Prevert (2008) e i suoi Appello ai Nomadi (2009) tratto da testi di A. Modigliani, La Notte dei Lampi – Serata Surrealista (2010), Blitzbücher I quaderni dei lampi – Hartung (2012), Veli di memoria (2013).
Marco Valabrega
nasce a Roma da madre attrice. Dopo aver iniziato gli studi di violino e pianoforte presso il conservatorio di musica S.Cecilia in Roma, percepisce l’esigenza di proseguire la ricerca musicale come autodidatta. Rafforzato dall’atmosfera musicale trasmessagli in parte dai suoi nonni materni prosegue con passione lo studio del violino diplomandosi nel 1988 … Contemporaneamente inizia una collaborazione con l’orchestra del teatro dell’opera di Roma… Da allora dedica parecchio del suo tempo alla ricerca filologico-espressiva sia nel campo della musica antica sia in quella della musica classica dando vita a diverse formazioni cameristiche spaziando dal duo con il pianoforte al quintetto, dal trio violino flauto e corno inglese all’orchestra barocca sia come solista che come componente orchestrale. Dal 1993 a tutt’oggi insegna costantemente il violino presso le scuole statali ad indirizzo musicale… Durante lo stesso anno intraprende lo studio della viola su di uno strumento costruito dal liutaio francese Patrik Seaux. Dopo qualche tempo svolge attività concertistica anche come violista induo con il pianoforte e in quartetto d’archi. Nell’estate del 1994 nasce Flavio. Nel maggio del 1996 nasce Daniele. Nella estate del 1997 si diploma in viola. Parallelamente intraprende, insieme al chitarrista Domenico Ascione una ricerca esecutivo-espressiva di tutta quella musica popolare di tradizione ebraica che abbraccia l’area balcanica sino a sfociare nella comprensione e nell’esecuzione della musica medio-orientale.
l’ingresso del pubblico è consentito per un massimo di 30 persone per ogni turno. La durata di ogni performance è di circa 15 minuti
Per partecipare è necessaria la prenotazione esclusivamente attraverso i moduli di seguito riportati
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